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Un vecchio professore attende la sua ora seduto a un tavolo di una lurida osteria, abbandonandosi al vino e ai ricordi di una vita. Sbircia ogni tanto all'interno di quelle quattro mura, attraverso una piccola vetrina, lo sguardo vivace di un bambino, interessato alle bustine di figurine ivi esposte. Da subito il lettore è aggredito dall'evidente contrasto tra il locale e quello che sta fuori, l'esistenza che va spegnendosi da un lato e il fiorire di una giovane promessa dall'altro, due destini lanciati verso poli totalmente opposti, si direbbe, il passo stanco del vecchio professore e lo sgambettare allegro di un fanciullo gracile e intelligente, eppure le traiettorie si incontrano, magicamente, in una favola dal sapore antico. I due protagonisti di queste pagine ci raccontano di una umanità che non può dirsi mai perduta, se trova il coraggio di affrontare i propri fantasmi e guardarsi dentro con sincerità.